Brachycolus Heraclei
Toxoptera Aurantii
Aphis Fabae
Cinara Cupressi
Cedrobium Laportei
Cinara Cedri
Disinfestazione afidi
"Gli afidi sono insetti di lunghezza variabile tra uno e tre millimetri, che vengono chiamati anche pidocchi delle piante.”
Brachycolus Heraclei
Toxoptera Aurantii
Aphis Fabae
Cinara Cupressi
Cedrobium Laportei
Cinara Cedri
Più in dettaglio, appartengono all'ordine rhyncota, al sottordine homoptera, alla sezione sternorrhyncha ed alla superfamiglia aphidoidea. I cosiddetti “veri pidocchi”, ossia quelli che colpiscono i mammiferi, nutrendosi del loro sangue, sono classificati nell'ordine degli anoplura, quindi hanno caratteristiche differenti.
L'infestazione delle piante
"Gli afidi hanno la sgradita abitudine di infestare piante, di vario genere, sia ornamentali che non ornamentali, allo scopo di succhiare la loro linfa."
Con la bocca, perforano le foglie, i germogli ed anche i piccoli rami. Le specie macrosiphum rosae e myzus persicae hanno una predilezione, rispettivamente, per le piante di rosa e di tabacco.
Le azioni degli afidi e le loro conseguenze sulla vegetazione
Nell'atto di succhiare la linfa, i pidocchi delle piante emettono la melata, una sostanza zuccherina di cui sono ghiotte le formiche. Queste ultime vivono in simbiosi con gli afidi, arrivando addirittura ad “allevarli”, invece che a combatterli.
"Anche le api apprezzano molto gli zuccheri e, in presenza di afidi, danno impulso alla produzione di miele di melata. Questo è uno dei pochi aspetti positivi che si può associare agli afidi."
La melata, infatti, può anche causare la crescita di funghi sulle piante, che rendono difficile la fotosintesi clorofilliana.
La sottrazione di linfa, invece, indebolisce la pianta dal punto di vista energetico. La saliva dei pidocchi delle piante, inoltre, può veicolare virus, dannosi per gli organismi vegetali. In breve tempo, gli afidi, con il loro modo di vivere, possono arrivare ad uccidere la flora ospite. Per questo, è indubbio che rappresentino un grave danno per giardini e coltivazioni agricole.
Quali sono le specie più diffuse?
Le specie di afidi più diffuse, oltre a quelle già citate sono:
- brachycolus heraclei;
- toxoptera aurantii;
- aphis fabae;
- cinara cupressi;
- cedrobium laportei;
- cinara cedri.
Gli afidi vivono ed operano in colonie, di numerosi esemplari, che si riproducono molto velocemente.
Le nemiche naturali degli afidi
Le coccinelle (specialmente le adalia bipunctata) e le vespe (della specie chrysoperla carnea), a differenza delle formiche, sono nemiche naturali degli afidi e possono essere utili a limitarne la presenza.
Vengono impiegate nelle coltivazioni biologiche come disinfestanti naturali. Altri predatori degli afidi sono i ditteri sirfidi, i ditteri cecidomidi ed i rincoti eterotteri.
Le modalità di disinfestazione
"Per riuscire ad avere ottimi risultati nella lotta agli afidi, è fondamentale mettere in atto strategie di lotta integrata, che associno all'azione dei nemici naturali interventi di tipo chimico."
Questi ultimi devono essere messi in atto da personale esperto, che sappia come agire, con quali prodotti, in quali dosaggi ed in quali periodi. Una lotta programmata “a calendario” potrebbe avere addirittura effetti controproducenti, perché potrebbe causare la comparsa di fenomeni di resistenza.
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